La storia della FIOR, oggi uno dei principali produttori mondiali di semilavorati per l’industria della gioielleria, comincia nel 1974 grazie all’iniziativa dell’allora ventisettenne Enio Luciano Calvani che, stimolato dalla forte vocazione manifatturiera del territorio aretino, decise di investire risorse e competenze nella costituzione di un’azienda capace di porsi al servizio del settore orafo-argentiero. Con i primi cinque dipendenti e con tanto entusiasmo, nacque così la FIOR, specializzatasi nel tempo nella produzione di anelli a molla, chiusure stampate e palline destinati a completare e ad impreziosire gioielli realizzati in tutto il mondo, con un lavoro ispirato dalla ricerca della massima qualità e dalla volontà di garantire prodotti e servizi su misura per ogni cliente.
Fin da subito, costanti investimenti in ricerca e sviluppo hanno caratterizzato la storia della FIOR, capace di ideare e realizzare direttamente le strumentazioni necessarie per la specifica produzione dei semilavorati, favorendo così una costante modernizzazione dei processi e un continuo sviluppo delle singole fasi del lavoro. Questo dinamismo e questa spinta all’innovazione sono risultati basilari per l’acquisizione di una dimensione sempre più internazionale che – già dagli anni ’80 – ha dato modo alla FIOR di uscire dai confini italiani e di avviare le esportazioni verso il resto del mondo, arrivando ad essere capillarmente presente in tutti i continenti. Il know-how maturato in decenni di attività e l’utilizzo di tecnologie all’avanguardia hanno donato all’azienda la capacità di ascoltare e assecondare con flessibilità tutte le diversificate richieste del mercato, dalle grandi realtà industriali ai piccoli laboratori artigianali. Inoltre, la specializzazione esclusiva nei semilavorati ha permesso di offrire prodotti in tutte le carature e in tutte le leghe, fortemente personalizzati e in grado di spaziare tra oro, argento, platino, palladio, gold-filled, silver-filled, bonded AU-AG, bronzo e ottone, con una produzione adattabile a tutti i mercati e a tutti i target.
Oggi, la FIOR conta su più di cinquanta dipendenti che, con professionalità e passione, sono quotidianamente impegnati nello stabilimento aziendale di Ponticino (Laterina, Arezzo), sviluppatosi negli anni su una superficie di 3.500 metri quadrati, appositamente progettati per ospitare le diverse fasi della filiera produttiva e per permettere al personale di poter lavorare in ambienti a misura d’uomo. L’elemento umano da sempre qualifica il lavoro dell’azienda e dà valore alla produzione. Da qui il claim “Human touch”, con cui la FIOR ha scelto di raccontare l’essenza della sua attività, che proprio nelle competenze e nelle relazioni trova uno dei suoi fulcri principali. “Human touch” esprime, inoltre, l’elemento artigianale presente in ogni semilavorato: l’avanzamento tecnologico e l’utilizzo di macchinari all’avanguardia non potranno mai sostituire il tocco umano. Anelli a molla, chiusure stampate e palline sono frutto di un processo dove ad essere centrali sono la creatività, la manualità, la passione, la cura dei dettagli e l’attento controllo della qualità del prodotto finito. Nel corso degli anni, l’eredità del fondatore Enio Luciano è stata raccolta dai figli Ilaria, Beatrice e Antonio che hanno affiancato il padre nella gestione dell’azienda e hanno contribuito a modernizzarne l’attività per mantenerla al passo con i tempi. La seconda generazione dei Calvani ha accompagnato la FIOR nel terzo millennio e ne ha favorito l’affermazione tra le maggiori realtà internazionali del settore, in grado di coprire con i propri semilavorati quasi un terzo del mercato mondiale.