Organizzata da L’École, School of Jewelry Arts, la mostra “Parigi, Città delle Perle” – dal 21 novembre 2024 al 23 marzo 2025 presso l’Hôtel de Mercy-Argenteau di Parigi – racconta la storia dell’intenso commercio intercorso tra i Paesi del Golfo Persico e la Francia tra la fine del XIX e la metà del XX secolo. L’esibizione metterà in luce l’epoca d’oro delle perle naturali a Parigi, divenuta in quegli anni il centro mondiale di questa preziosa industria. Verranno analizzate le modalità con cui la capitale francese ha acquisito questo status, le sue relazioni con i Paesi del Golfo e le ragioni del declino di questo peculiare commercio. Verrà inoltre evidenziata la profonda influenza delle perle sui gioiellieri e sugli artisti parigini, tra i quali divennero un simbolo iconico dei ruggenti anni Venti. La mostra presenta un centinaio di pezzi provenienti da una ventina di prestigiosi prestatori, come il Museo delle Arti Decorative di Parigi, il Petit Palais – Museo delle Belle Arti di Parigi, le collezioni delle Maison Van Cleef&Arpels, Cartier e Fred, oltre all’eccezionale collezione privata Albion Art.
Nuovi mercati, innovative tecnologie e ulteriori prospettive commerciali si aprono in vista del 2025 per l’azienda Graziella. Lo stand recentemente allestito dal brand aretino presso l’ultima edizione dell’Istanbul Jewerly Show, uno dei più importanti eventi internazionali dedicati alla gioielleria, si è rivelato essere per tutti gli operatori un punto di incontro e confronto su novità, prospettive e tendenze del settore. Le maggiori attenzioni sono state orientate verso la tecnologia brevettata “Graziella Air” che, frutto di un percorso di investimenti in ricerca e sviluppo, permette di ridurre il peso dei gioielli del 50% pur mantenendo lo stesso volume e di andare così a contrastare l’aumento del prezzo dell’oro. “Graziella Air – ribadisce l’amministratore delegato Giacomo Gori – è paradigma di una piccola rivoluzione produttiva che ha preso il via dai nostri laboratori. Questa tecnologia permette di mantenere anche forme voluminose ma di proporle con un peso super leggero, restando così competitivi in un mercato caratterizzato da incertezze e instabilità”.
Giacomo Gori
Invenzione artistica, innovazione e maestria artigiana descrivono nello specifico l’arte della ceramica che Vicenza ha sviluppato nel corso dei secoli, una produzione d’eccellenza protagonista della nuova mostra temporanea ospitata dal Museo del Gioiello di Vicenza fino all’8 dicembre 2024, “1949-1975: Ceramica tra design e sperimentazione artistica. Una storia parallela alla Fiera dell’Oro”, a cura del Museo del Gioiello di Vicenza e del Museo Civico della Ceramica “Giuseppe De Fabris” di Nove (VI). La mostra ripercorre l’evoluzione di una affascinante manifattura attraverso 27 creazioni uniche appartenenti alla collezione della Fiera di Vicenza, oggi Italian Exhibition Group, che tra il 1949 e il 1975 furono premiate in occasione dei concorsi organizzati nell’ambito della fiera campionaria che si teneva nel capoluogo veneto.
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