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Arte visionaria
per intagliare. Da quella prima macchina Chan ha continuato a progettare
e creare molti dei suoi strumenti di intaglio, che gli hanno permesso di
sviluppare una gamma di tecniche uniche. Ma è stato solo quando è
passato alla produzione di alta gioielleria che ha avuto un palcoscenico
su cui mostrare il suo talento innato. L’originalità è stata sempre la sua cifra, così come la sua capacità di trasformare l'ordinario in straordinario. Primo gioielliere asiatico ad esporre alla 26a Biennale des Antiquaires nel 2012, Wallace Chan ha scosso il mondo dell'alta gioielleria con i suoi straordinari gioielli. La sua creatività e curiosità lo hanno spinto a sviluppare diverse innovazioni e a conseguire una miriade di successi. Il più noto è “The Wallace Cut”, una tecnica di intaglio tridimensionale inventata nel 1987, che consiste in un metodo per intagliare disegni all'interno di una pietra preziosa, utilizzando cammei e intagli per
creare un'immagine realistica, che viene poi riflessa all'interno della gemma
per creare un effetto tridimensionale; un trapano da dentista modificato viene
utilizzato per apportare piccole modifiche dettagliate sulla pietra; per evitare
danni al materiale la maggior parte dei disegni sono realizzati sott'acqua
per dissipare il calore generato dal trapano ad alta potenza. Altre fra le
più straordinarie innovazioni nate dalla fertile mente creativa di Wallace
Chan, sono: la padronanza del titanio nella creazione di gioielli; una tecnologia brevettata per migliorare la luminosità della giadeite; l'invenzione
di elaborate montature di pietre preziose senza artigli di metallo; il misterioso
Secret Abyss, in cui oltre mille smeraldi sono stati incastonati all'interno di un blocco
di quarzo rutilato, attraverso un'apertura di 6,5 mm; e, più recentemente, The Wallace Chan Porcelain, un materiale cinque volte più duro dell'acciaio. L’interesse del collezionista d'arte taiwanese, Yih Shun Lin, ha rappresentato un punto di svolta