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Tesori di Giada
“...le giade sono morbide, lisce e lucenti come la benevolenza; forti, compatte, belle come l’intelligenza; affilate ai bordi, senza essere taglienti, come la giustizia; brillanti e luminose, come la purezza; i loro difetti, che sempre si mostrano in trasparenza, richiamano alla mente la sincerità; il suo iridescente splendore rappresenta il Paradiso e le note lunghe e chiare che emette quando la si percuote sono musica celeste..."
Confucio, filosofo cinese (551-479 a.C.)
Simbolo del culto del cielo e della terra, la giada è una gemma che fin dai tempi più remoti ha rivestito un profondo significato nel panorama culturale delle antiche civiltà, sia nel rituale religioso che nelle filosofie orientali. La prevalenza di questo potente influsso si verifica soprattutto in Asia, in particolar modo in Cina, dove la giada è stata protagonista sia nella creazione di manufatti artistici che come prezioso complemento di armi e armature. Durante la dinastia Shang (XVI - I sec.a.C.) e Zhou (770-256 a.C) le spade e le alabarde in giada erano considerate come il massimo simbolo della potenza. Nella Cina di 9000 anni fa, la giada era indicata dalla parola Yu, "la cosa più preziosa" ed era considerata una pietra sacra, vista come l’unione tra le essenze viventi del cielo e della terra. Il ruolo preponderante di questa
Dall’alto: collana composta da 24 perle di giadeite, inframezzate da perle in oro e diamanti tondi, firmata Monture Cartier; anello in giada, con motivo granulare in oro, firmato A. Reza; spilla/pendente e anello, in vari tagli di giadeite, cabochon in giadeite verde e gialla, diamanti tondi.
From above: necklace composed of 24 jadeite beads, interspaced with gold pearls and round diamonds, signed Monture Cartier; ring in jade, with granular gold motif, signed by A. Reza; brooch/pendant and ring, in various sizes of jadeite, green and yellow jadeite cabochons, round diamonds.