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 1928. I suoi gioielli esibivano forme geometriche, di stile cubista, di grandi dimensioni. Preferiva inoltre l’utilizzo dell'oro grigio al platino e si avvaleva di materiali insoliti come l'ebano e l'acciaio cromato, oltre a lacca e smalto. Ai diamanti e alle pietre preziose anteponeva le pietre colorate come acquamarina, citrino, topazio ed altre. Il padre Georges Fouquet, nel suo libro “La Bijouterie, la Joaillerie, la Bijouterie Fantaisie au XX Siècle” scrisse: "I gioielli che più probabilmente dureranno nel tempo non sono quelli ostentati, ma quelli in cui il metallo è associato a materiali grezzi di valore economico inferiore alla loro bellezza, come acquamarina, ametista, topazio o tormalina. L'arte, che non invecchia mai, prolungherà la carriera di questi gioielli. Conferirà loro il loro vero carattere. Non verranno mai smontati in modo che i materiali possano essere utilizzati in una forma diversa. Sono, prima di tutto, opere d'arte piuttosto che investimenti finanziari”.
In alto: collier in oro giallo 18 Kt, al centro e chiusura cabochon ovali e rettangolari in matrix turchese a pan di zucchero,1957, firmato Jean Fouquet; al centro del collier: anello con smeraldo cabochon all'interno di una cornice meccanica in platino, anni '20, firmato Jean Fouquet.
Above: 18 Kt yellow gold collier, at the centre and clasp oval and rectangular cabochons in turquoise sugarloaf matrix,1957, signed by Jean Fouquet; to the centre of the collier: ring with emerald cabochon inside a mechanical platinum frame, 1920s signed by Jean Fouquet.
Tutti i gioielli illustrati sono stati battuti all’asta da /all the jewels illustrated were auctioned by: www.christies.com
Maison Fouquet
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