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  di sperpero del denaro pubblico. La politica della crescita è l’unica che può permettere di ridurre il debito pubblico di questo Paese”.
E tra le misure allo studio dell’Esecutivo, Tajani ha indicato il taglio del cuneo fiscale. Lo stesso vale per le aliquote Irpef. “La proposta che faremo – ha detto – è quella di passare dal 35 al 33 per cento e creare anche una no tax area fino a 12mila euro di reddito”. Vogliamo anche far sì che i benefici che abbiamo offerto alle donne madri lavoratrici, cioè quelli della decontribuzione, si possano portare anche alle donne partite Iva”, poi “chiederemo anche di rifinanziare il fondo di garanzia per i mutui per i giovani che hanno preso la prima casa e a quelli che si iscrivono alle università”.
Tajani ha poi sottolineato che occorre completare il mercato dei capitali e dell’energia. “Il costo dell’energia a volte spezza le gambe alle nostre imprese. Ribadisco che noi siamo favorevoli all’avanzamento sulla realizzazione del nucleare, che è l’unica vera strategia per il futuro che possa ridurre il costo dell’energia”.
Le prospettive dell’Europa e le condizioni per il rilancio delle piccole imprese nel contesto Ue sono state al centro dell’intervento di Enrico Letta, Presidente di Jacques Delors Institute, il quale ha sottolineato che soltanto il 17% delle Pmi europee sfrutta le opportunità del mercato unico. “Questo – ha spiegato – deriva anche dal
fatto che il mercato è unico soltanto a parole, mentre nella realtà le regole sono diverse da un Paese all’altro”. Da qui la proposta di un 28° Stato virtuale europeo, con un suo diritto commerciale, e magari domani un suo ordinamento fiscale, per rendere applicabile dovunque in Europa il suo sistema.
Con questa idea, che Letta ha inserito nel Rapporto ‘Molto più di un Mercato’ presentato al Consiglio Europeo ad aprile scorso, un’impresa, scegliendo il diritto del 28° Stato Virtuale, eviterebbe, operando nei diversi Paesi europei, di dover passare da un sistema all’altro. “Si tratterebbe – ha rimarcato Enrico Letta – di un enorme passo in avanti verso la semplificazione e l’integrazione. È l’unico modo con cui si aiutano le piccole imprese ad evitare la frammentazione e la parcellizzazione europea ed è l’occasione per sviluppare e promuovere la peculiarità dei territori e delle piccole imprese del Continente”.
Proprio sulle regole e sulla governance dell’Ue si è sviluppato il confronto che ha approfondito il tema delle politiche fiscali e del nuovo patto di stabilità, con l’intervento di Heiner Flassbeck, professore onorario all’Università di Amburgo e già Viceministro delle Finanze della Germania.
I compiti del nuovo Parlamento Ue e il rapporto con gli stakeholder, analizzati da Francesca Basso, corrispondente da Bruxelles del Corriere della Sera, sono fondamentali per affrontare le
sfide della competitività europea messe in luce da Daniel Gros, Direttore dell’Istituto per la politica europea dell’Università Bocconi di Milano. Riccardo Crescenzi, professore di Geografia economica alla London School of Economics and Political Science e Roberto Amore, Consigliere economico della Rappresentanza della Commissione europea in Italia, hanno approfondito il tema dei costi della transizione green, con la necessità di mobilitare investimenti pubblici e risorse private. L’esito delle elezioni e il ruolo dei due grandi schieramenti politici europei sono stati tra gli argomenti affrontati da Gilles Gressani, Direttore della rivista ‘Le Grand Continente’ e docente a Sciences Po. Il rilancio dell’Europa e il recupero di competitività dell’Italia – ha detto Alec Ross, imprenditore ed esperto di politiche tecnologiche – passa anche dalla capacità di sfruttare le opportunità dell’intelligenza artificiale; le raccomandazioni di Ross alle imprese italiane “compresse da un contesto europeo e italiano burocratico”, sono quelle di “puntare sul talento dei giovani, sulla collaborazione in squadra, sulla creatività e sull’eccellenza tipica delle produzioni made in Italy, che incrocia umanesimo e innovazione tecnologica.
Le contraddizioni e le debolezze dell’Europa sono state messe in evidenza da Lucio Caracciolo,
direttore della rivista ‘Limes’, il quale si è detto preoccupato per l’assenza di una politica di prospettiva”.
BCE RIDUCE TASSI INTERESSE. GRANELLI: “SERVONO SUBITO ALTRI TAGLI PER SOSTENERE LE IMPRESE”
“Ci auguriamo che al taglio dello 0,25 % dei tassi d’interesse deciso a settembre dalla Bce ne facciano seguito rapidamente altri, fino a ricostituire le condizioni del rilancio del sistema produttivo”. Lo sottolinea il Presidente di Confartigianato Marco Granelli il quale fa rilevare “l’impatto della politica monetaria restrittiva che ha rallentato le scelte di investimento delle imprese, frenando le transizioni green e digitale”.
“Per le micro e piccole imprese – sostiene Granelli – finora il caro-tassi si è tradotto in 8,9 miliardi di euro di maggiori oneri finanziari. Inoltre, registriamo un forte calo dei prestiti. A ‘soffrire’ la maggiore diminuzione dei finanziamenti sono le piccole imprese con una flessione dell’8,1%, registrata a marzo 2024”. Secondo il Presidente di Confartigianato “mai come
in questa fase dell’economia servono scelte coraggiose e tempestive per sostenere la fiducia degli imprenditori
e la crescita economica del nostro Paese”.
  


















































































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