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   ESPORTAZIONI DI GIOIELLERIA IN RUSSIA E UCRAINA, TRA COVID-19 E GUERRA IN UCRAINA
I segnali critici di inizio 2022 nello studio di Confartigianato
 L’Italia è il primo paese Ue per export di prodotti di gioielleria in Russia e Ucraina. Nel 2021 le esportazioni di gioielleria nei due mercati interessati dal conflitto – individuata dal gruppo gioielleria, bigiotteria e articoli connessi; pietre preziose lavorate – ammontano a 73 milioni di euro, lo 0,9% dei 8.483 milioni di vendite totali italiane.
Le vendite di gioielleria in questi due Paesi sono state duramente colpite dalla crisi Covid-19, mostrandosi nel 2021 ancora inferiori del 2,2% rispetto al livello pre-crisi, mentre il totale delle vendite italiane lo supera del 13,1% , nonostante la vivacità dell'ultimo anno che vede Russia e Ucraina a +41,0% (comunque meno intensa rispetto al +58,1% del totale export del settore).
Le vendite provengono da 57 province, tra cui spiccano Alessandria con 24 milioni di euro, Vicenza con 15 milioni, Milano con 12 milioni, Arezzo con 9 milioni, Reggio Emilia e Firenze ognuna con 3 milioni, Padova con 2 milioni e Frosinone e Roma ognuna con 1 milione (si segnala che il 55,2% delle vendite di Frosinone di tali prodotti è diretto ai due Paesi in esame): nove
province che concentrano il 94,2% delle vendite verso questi Paesi.
In particolare le prime tre province per esportazioni di gioielleria nel mondo, vendono, nei due Paesi in esame, prodotti per un totale di 48 milioni di euro, quasi i due terzi (65,1%) del totale e, come detto prima, è Alessandria la provincia più esposta in questi mercati (assorbe l'1,6% delle vendite del settore della provincia), seguita da Vicenza con lo 0,9%, mentre Arezzo è meno esposta (quota dello 0,3%), diventando il quarto esportatore in Russia e Ucraina, dopo Milano (esposizione dell’1,2%), a fronte del primato nazionale in termini di vendite totali del settore.
In termini di dinamica sul pre-crisi, le vendite nei due Paesi in esame nel 2021, in provincia di Alessandria crescono del 4,1% a fronte di un calo del corrispondente totale di vendite del 30,6%, mentre a Vicenza sono a +16,2% (vs. 23,5%) e ad Arezzo sono in calo del 19,8% (vs. +23,5%).
(Estratto dallo studio di Confartigianato Imprese “Made in Italy nei settori di MPI, tra pandemia e guerra in Ucraina”, 30 marzo 2022)
   

























































































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