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Da sinistra: il Ministro del Turismo on. Daniela Santanché, il Presidente di Confartigianato Marco Granelli e il Presidente del Senato sen. Ignazio La Russa.
E sui bonus edilizia,
il Premier ha detto: “Oggi abbiano dovuto correggere la norma, quello che ci preme è il pregresso perché oggi ci ritroviamo con i cassetti fiscali delle banche pieni e le cessioni di nuovi crediti vuote”. Ha quindi ammonito: “Lo Stato ce la metterà tutta, ma le banche qualcosa di più possono fare”, assicurando che, rispetto ai cosiddetti ‘esodati del 110’ “noi faremo quello che possiamo per dare una mano, purché anche altri ci diano una mano”.
MARCO GRANELLI SUL CORRIERE DELLA SERA: “NO AL DUMPING CONTRATTUALE”
Il 19 ottobre scorso è stato siglato tra Assoartigiani, associazione datoriale aderente a Confindustria,
e UGL Metalmeccanici,
un contratto di lavoro per le micro e piccole imprese metalmeccaniche di installazione di impianti, orafi, argentieri ed affini.
Appresa dalla stampa
la notizia dell’accordo, Confartigianato è intervenuta, esprimendo forte preoccupazione, sia presso i Segretari generali di Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil, sia presso il Presidente del
Cnel e si è riservata di porre in essere ulteriori iniziative per stigmatizzare le modalità e i contenuti dell’intesa.
La posizione di Confartigianato è stata rilanciata qualche giorno dopo sul Corriere della Sera con una dichiarazione del Presidente Marco Granelli: “Confartigianato ribadisce
la preoccupazione per l’ennesimo contratto siglato da Organizzazioni non rappresentative né delle imprese, né dei lavoratori
del settore.
In questo modo, si finisce per alimentare la confusione e il dumping contrattuale a danno delle aziende e dei lavoratori. Proprio in questa fase così difficile per la nostra economia, Confartigianato considera quanto mai dannoso alterare gli equilibri negoziali faticosamente raggiunti tra le Organizzazioni imprenditoriali e i Sindacati realmente rappresentativi con i contratti collettivi nazionali applicati nei
settori dell’artigianato
- tutti responsabilmente rinnovati negli scorsi mesi - per una gestione del
mercato del lavoro che individua le soluzioni più idonee a rispondere alle mutevoli esigenze organizzative e di flessibilità delle imprese e alla necessità di tutela dei lavoratori”.
mantenuto l’impegno preso di dedicarci alla grande emergenza energia: 30 miliardi di euro sono stati investiti su questo, 9 già impegnati in decreto per sostenere famiglie e imprese fino a fine anno e altri 21 nella nuova legge di bilancio che abbiamo presentato questa mattina”. E ancora sul reddito di cittadinanza, ha spiegato: “Se avessi avuto più tempo avremmo potuto fare la riforma organica che faremo. Ma siamo rimasti fedeli al nostro principio: uno Stato giusto non mette sullo stesso piano dell’assistenza chi può lavorare e chi non può lavorare. Il Reddito di cittadinanza alla fine del 2023 per chi è in condizione di lavorare è abolito.
Nel 2023 abbiamo scelto di immaginare un periodo transitorio, non avendo potuto lavorare sugli strumenti per accompagnare queste persone verso il lavoro, ma abbiamo ristretto di molto i paletti, intanto i mesi in cui si può avere il sussidio, poi che alla prima offerta rifiutata decade il Reddito, e infine che se prendi il Reddito, minimo devi stare sul territorio italiano”.
Sulla tregua fiscale ha sottolineato: “Muovevamo da un principio del rapporto fra Stato e contribuente. Abbiamo deciso di fare una norma che non prevedesse alcun condono, ma solo operazioni di buonsenso e vantaggiose per lo Stato”.
Il Presidente del Consiglio ha poi indicato il Pnrr come “una grandissima occasione. Immaginiamo di introdurre delle clausole perché le piccole e medie imprese non vengano escluse dalla possibilità di partecipare ai lavori delle opere del Pnrr. Il grosso del lavoro fatto dal precedente governo è stato soprattutto di carattere ordinamentale. Sulla spesa non siamo molto, molto avanti, c’è un lavoro di accelerazione da fare e stiamo lavorando per farlo”. “Sono stata criticata perché ho detto che il Pnrr ha bisogno di un tagliando: il motivo è che è stato scritto in un contesto molto diverso da questo. Abbiamo 120 miliardi di euro in opere pubbliche nel Pnrr - ha aggiunto - e il costo delle materie prime è aumentato del 130%. Se qualcuno pensa che non vada affrontato il problema, le gare andranno deserte. Serve un aggiustamento”.