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     2023, 46 euro dal 1° aprile 2024. L’acconto sarà erogato a circa 500mila lavoratori dipendenti delle aziende dei settori che applicano il contratto di lavoro dell’area meccanica: metalmeccanica e installazione di impianti, orafi, argentieri, odontotecnici, restauro artistico. Per gli apprendisti l’AFAC sarà determinato applicando le percentuali di calcolo della retribuzione, vigente al momento dell’erogazione. Nei confronti dei lavoratori in part time l’erogazione avviene con criteri di proporzionalità. L’acconto rappresenta un’anticipazione sulle spettanze economiche che saranno definite durante il negoziato che proseguirà a partire da gennaio 2024, relativamente alla sola parte normativa del contratto, mentre il rinnovo della parte economica riprenderà a partire dal mese di settembre 2024.
Alla firma dell’accordo hanno partecipato Paolo Rolandi, capo delegazione
e Consigliere di Confartigianato Meccanica e Subfornitura, Dario Dalla Costa, Presidente di Confartigianato Impianti,
Barbara Ramaioli, Presidente di Confartigianato Carpenteria Meccanica, Roberto Borgogno, Presidente di Confartigianato Restauro. “L’intesa siglata oggi – sottolineano – rappresenta un concreto segnale della qualità del lavoro nell’artigianato, offrendo ai lavoratori una prima, significativa risposta sul tema salariale, oggi al centro del dibattito di politica economica”.
CONFARTIGIANATO SU DDL LAVORO
“Potenziare apprendistato professionalizzante
per rispondere a carenza manodopera”
Potenziare l’apprendistato professionalizzante per rispondere al mismatch tra domanda e offerta di lavoro. È quanto ha sottolineato il 24 gennaio scorso Confartigianato nel corso dell’audizione davanti all’undicesima Commissione della Camera sul “ddl lavoro”, che presenta elementi positivi ma anche alcune criticità da rimuovere, come la disposizione in materia di salute e sicurezza, che collega la nomina del medico competente e la conseguente sorveglianza sanitaria alla valutazione dei rischi, elaborata dal datore di lavoro. Si tratta di una disposizione in netta controtendenza rispetto alle esigenze di certezza del diritto di cui hanno bisogno le imprese.
Le organizzazioni delle imprese artigiane giudicano in maniera positiva le norme del “ddl” in materia di risoluzione del rapporto di lavoro, che mirano a risolvere il problema delle cosiddette dimissioni per fatti concludenti, fornendo una risposta positiva contro gli abusi e l’incertezza giuridica. Confartigianato inoltre apprezza l’intervento sul periodo di prova nei contratti a tempo determinato, così come l’istituzione dell’Osservatorio nazionale per i percorsi e le competenze trasversali e l’orientamento, con compiti di sostegno delle attività, oltre a monitoraggio e valutazione dei percorsi. Tuttavia sarà necessario
che le parti sociali comparativamente più rappresentative a livello nazionale, abbiano un ruolo significativo all’interno dell’Osservatorio per indirizzare e sostenere le politiche e i percorsi di avvicinamento dei giovani alla realtà produttiva.
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