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 Anelli d’epoca
    In occasione della celebrazione del 155° anno di attività, il noto antiquario londinese S.J. Phillips ha allestito, presso la sua sede centrale nel quartiere Mayfair di Londra, una mostra-mercato di 121 anelli storici, che vanno dall'antica Grecia al XVIII secolo. Il periodo della mostra è concomitante alla Frieze Art Fair di Londra, frequentata dai collezionisti d’arte, che hanno così avuto l’occasione di ammirare l’intera collezione di anelli, selezionati in base alla qualità e varietà del design, la lavorazione artigianale e la particolare funzione. Conosciuta come la “Jonest Collection of Rings”, si
tratta di una delle più importanti collezioni di anelli antichi apparse sul mercato negli ultimi anni. Secondo Nicolas Norton, pronipote del fondatore dell'azienda, Solomon Joel Phillips, gli anelli sono stati collezionati da padre e figlio in Europa, per la maggior parte più di 40 anni fa, ma recentemente è stato aggiunto un anello del XVII secolo, con un motivo a candelabro in calcedonio, trovato nel 2021 nella contea inglese del Derbyshire, grazie a un metal detector. La collezione Jonest comprende ogni categoria di anello, tra cui nuziale, posy, sigillo, amuleto, memento mori, devozionale, commemorativo e decorativo. Sono anelli che costituiscono soprattutto un documento storico della civiltà occidentale, dalla politica e dalla religione all'arte, all'architettura e al commercio, oltre alla loro funzione simbolica di amore, potere e lealtà. Fra gli esemplari più significativi della collezione figurano i primi esempi di fedi nuziali greco-romane, oggetti ornamentali che evocano lo splendore di Bisanzio, lavori di oreficeria merovingia e anelli medievali e rinascimentali, che precorrono lo sviluppo dei sigilli e l'uso di pietre preziose, nonché miniature di ritratti del XVIII secolo, di provenienza reale. La collezione evidenzia anche il ruolo svolto da orafi, intagliatori e incastonatori di gemme nel corso dei secoli. Molti esemplari illustrano l'antica arte dell'incisione su pietre dure, come onice, sardonice, corniola, diaspro e calcedonio. Le incisioni venivano utilizzate in rilievi, come nei cammei o sotto la superficie come intagli per sigillare. Ad esempio, un anello in oro romano del I secolo è incastonato con un grande cammeo in agata bianca su fondo marrone, raffigurante un ritratto a mezzo busto di una baccante. "La straordinaria abilità dell'intagliatore è rivelata dalla magistrale resa del drappeggio dell'abito della Menade, così come dai dettagli del suo viso e dei suoi capelli", ha affermato lo stesso S.J. Phillips. Anche diversi anelli bizantini della collezione sono frutto di una grande abilità artigiana: edifici in miniatura, sormontati da cupole o piramidi e impreziositi da perline e, occasionalmente, da pietre preziose. Un raro esempio dell'uso di gemme nella gioielleria bizantina può essere trovato in un grande anello a grappolo di fiori in oro, granato e perle, del VI o VII secolo.
  www.sjphillips.com

  





























































































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